Mito 1: gli adulti non imparano una lingua straniera con la stessa facilità dei bambini
Al contrario, è stato dimostrato che gli adulti possono imparare una lingua straniera anche più agevolmente dei bambini. A prescindere dalla lingua che si appresta a studiare, un adulto ha un notevole vantaggio competitivo sul bambino semplicemente perché, a differenza di quest’ultimo, non potrà mai partire da zero. Da adulti forse non ci rendiamo conto di quanto le nostre conoscenze pregresse- il lessico e la sintassi della nostra lingua materna- ci possano aiutare ad acquisire una seconda lingua, conoscenze di cui un bambino non dispone. Immaginate per un momento di tornare bambini e di dover ricominciare tutto daccapo: ci vorranno anni per riuscire a riconoscere e ad articolare correttamente tutti i fonemi di una lingua, per non parlare di quanto sia difficile arrivare ad interpretare tutte le variabili di un contesto comunicativo, il linguaggio non verbale e le sfumature emotive che caratterizzano ogni interazione umana. Iniziando da zero, un bambino non ha certo vita facile sebbene apparentemente impari senza sforzo.
Ci sono tuttavia due ambiti nei quali un bambino può essere avvantaggiato: l’abilità di replicare fedelmente e in tutta spontaneità i suoni della lingua a cui è esposto e la totale estraneità all’ansia da apprendimento. Il primo si traduce nella capacità quasi innata di acquisire un accento nativo che un adulto può certamente sviluppare anche se con maggiore difficoltà. Tuttavia, anche se è probabile che uno studente adulto parli con un accento più marcato, non ci sono motivi per cedere al disfattismo purché ciò non interferisca con l’intelligibilità della comunicazione.
Venendo al secondo vantaggio competitivo, il bambino, non essendo oppresso dalla convinzione per cui non è in grado di apprendere, è libero da tutti quei pensieri autolimitanti che aleggiano invece nella mente dell’adulto: “non sono portato per le lingue”, “sono troppo vecchio”, ecc.