Se mi trovo a rifare ripetutamente ricerche simili ogni giorno, può valere la pena di automatizzare il lavoro creando un modulo di ricerca personalizzato che posso aggiustare di volta in volta.
Se poi ci investo del tempo e ne esce qualcosa di abbastanza accurato e funzionale, è possibile che qualcun altro possa beneficiare del mio lavoro.
Search Interfaces for Translators (http://www.multilingual.ch) ne è un esempio. Il sito offre a traduttori e specialisti di localizzazione degli strumenti per rintracciare informazioni di carattere linguistico.
Un utente può inserire un termine chiave e avvalersi di una serie di filtri per restringere il campo di ricerca al fine di ottenere risultati altamente rilevanti e pertinenti.
Il primo di questi filtri scandaglia il web alla ricerca di glossari. Il menù a tendina cerca possibili sinonimi della parola “glossari” in varie componenti della pagina (titolo, url, corpo del testo, ecc.).
Immaginiamo di voler rintracciare la definizione del termine “axiology” in un dizionario online, escludendo dalla ricerca tutte le altre pagine web non rilevanti.
Il filtro “glossari” ci fa risparmiare tempo formulando a Google una richiesta precisa: “trova un glossario che contenga il mio termine di ricerca”.
Se così facendo ottengo troppi risultati per il lemma in questione, posso provare a restringere il campo di ricerca al titolo della pagina web. È quello che sto facendo selezionando la prima voce del menù a tendina.
Anziché cercare il termine axiology nel mare magnum del web, chiedo a Google di limitare i risultati di ricerca ai titoli delle pagine web. Il filtro appena applicato equivale a chiedere a Google intitle:axiology.
Il secondo strumento- raffigurato nell’immagine sottostante- ci aiuta a scovare nel web quelli che vengono chiamati “testi paralleli”: sono pagine identiche in due o più lingue che si rivelano particolarmente utili ai fini di ricerche terminologiche multilinguistiche.
Questa risorsa, che mette a disposizione diverse combinazioni linguistiche, agevola di molto il lavoro di traduttori e non solo. Infatti estrapola così tante informazioni da indurci a pensare che dietro a questa maschera di ricerca ci sia qualcosa di estremamente complicato che richieda il lavoro di un programmatore esperto.
Non vorrei deludere le vostre aspettative, ma se vi dicessi che potete costruirvi una cosa simile usando un po’ di HTML di base, a che tipo di ricerca la applichereste?
Dando una sbirciatina sotto il cofano, vediamo come appare il codice sorgente.
Anche se non avete mai visto in vita vostra una riga di codice, potete comunque lasciarvi guidare in questo semplice esperimento.
- Copiate ed incollate questo segmento di codice in un editor di testo tipo Blocco Note in ambiente Windows o TextEdit in ambiente Mac. (Vedi immagine sotto).
- Salvate il file con estensione .html (Salva con nome =>
Nome file: nominate il file a vostro piacimento. L’importante è che l’estensione sia .html;
Salva come: “tutti i file” - Aprite il file con Chrome o Firefox cliccando con il tasto destro sul file appena salvato.
- A questo punto potete iniziare ad utilizzare l’interfaccia di ricerca.
Prima di vedere come trasformare questa interfaccia adattandola alle nostre esigenze, vorrei fare qualche breve cenno sul significato e sulla funzione di queste righe di codice.
I colori ci semplificano la vita.
Le parole in giallo (option, form, input, ) sono elementi o tag HTML. Rappresentano le componenti costitutive di un file HTML e sono facilmente identificabili perché sono racchiusi in uno spazio delimitato da questi due simboli <>…………</>.
Tutto ciò che è contenuto all’interno di questo segmento è un elemento HTML.
Un elemento può essere accompagnato da uno o più attributi- le parole in bianco tipo value, selected value, type– che ne definiscono proprietà aggiuntive.
Un attributo HTML specifica qualità o caratteristiche di un elemento assegnando ad esso un valore racchiuso tra virgolette (la stringa in verde).
<option value=”inurl:dict OR inurl:gloss OR inurl:glos
OR inurl:dic”>
abbreviations for “glossary” in URL</option>
In questo caso value è l’attributo il cui valore è “inurl:dict OR inurl:gloss OR inurl:glos OR inurl:dic”.
Il testo racchiuso tra il tag di apertura <option value…….> e il tag di chiusura </option> è il campo descrittivo che appare nel browser: abbreviations for “glossary”, come mostra l’immagine a seguire.
Il passaggio successivo è quello di modificare alcuni valori degli attributi HTML adattandoli a ciò che stiamo cercando.
Ecco il codice sorgente:
<!– Initializing the form and opening a Google search
in a new window –>
<form method=”GET” target=”_blank”
action=”http://www.google.com/search”>
<!– Taking the keyword search specified by the user –>
<input type=”text” name=”q” size=”12″>
<select name=”q” size=”1″>
<!– This is the cool stuff. These options provide several
different modifiers designed to catch glossaries
in Google. –>
<option selected value=”intitle:dictionary OR
intitle:glossary
OR intitle:lexicon OR intitle:definitions”>
synonyms of “glossary” in TITLE – 1</option>
<option value=”intitle:terminology OR intitle:vocabulary
OR intitle:definition OR intitle:jargon”>
synonyms of “glossary” in TITLE – 2</option>
<option value=”inurl:dictionary OR inurl:glossary OR
inurl:lexicon
OR inurl:definitions”>
synonyms of “glossary” in URL – 1</option>
<option value=”inurl:terminology OR inurl:vocabulary
OR inurl:definition
OR inurl:jargon”>synonyms of “glossary” in URL – 2</option>
<option value=”inurl:dict OR inurl:gloss OR inurl:glos
OR inurl:dic”>
abbreviations for “glossary” in URL</option>
<option value=”dictionary OR glossary OR lexicon
OR definitions”>synonyms of “glossary” ANYWHERE</option>
</select>
<!– Ending the submission form. –>
<input type=”submit” value=”Find”>
<input type=”reset” value=”Reset” name=”B2″>
</form>
Fine prima parte.